I metodi di sleep training

Non sono certamente una fan del metodo “lascialo piangere”. Sono sicura che ne hai sentito parlare. Si tratta della tecnica che ti dice di lasciare il tuo piccolo nel suo lettino da sveglio, chiudere la porta e non rientrare fino al mattino successivo, lasciando che il bambino impari da solo ad addormentarsi. Posso capire che alcuni genitori sfiniti usino questo metodo come ultima spiaggia, ma mi rattrista pensare che siano arrivati al punto di credere che quella sia la loro unica opzione.
Ho aiutato molte famiglie ad insegnare ai loro bimbi come dormire bene tutta la notte. E fin da subito ho capito che davvero ogni famiglia ha bisogni e personalità diverse e che si possono usare metodi di sleep training diversi per andare incontro a questi bisogni.
Ti dirò di più: lo sleep training funziona al meglio proprio quando i genitori possono scegliere un metodo che si adatta meglio all’età del loro figlio, alla sua personalità, ai livelli di energia e alla situazione famigliare in generale. E questo è esattamente il principio sul quale si fonda il programma di sleep training Super Nanne in 21 Giorni.
Alcuni genitori hanno bisogno di tornare a dormire il più in fretta possibile, a volte per la loro salute mentale, altre volte perché vedono il loro bimbo soffrire particolarmente per la mancanza di sonno costante.
Per altri genitori invece non c’è fretta e sono disposti a investire qualche settimana per vedere il piccolo dormire meglio.
La conoscenza e l’educazione sono la chiave! Ecco perché ho creato questa guida, per spiegarti alcuni dei principali metodi di sleep training.
La guida descrive in dettaglio il metodo Ferber, il metodo della sedia, il metodo pick up / put down e infine un metodo super graduale e ti aiuta a scegliere il migliore per il tuo piccolo!
Cos’è lo sleep training?
Lo sleep training (letteralmente l’educazione al sonno) è il processo che permette di insegnare ad un bambino delle sane abitudini per dormire in autonomia. Significa insegnare al tuo bambino come addormentarsi senza aiuti esterni e significa anche insegnargli ad riaddormentarsi e calmarsi in autonomia ogni volta che ha un risveglio notturno.
Riuscire ad addormentarsi da soli è importante perché il modo in cui il bambino si addormenta quando lo mettiamo a nanna è lo stesso di cui avrà bisogno ogni qual volta avrà un risveglio.
Tutti, anche noi adulti, abbiamo dei risvegli notturni. A volte ci risvegliamo del tutto, beviamo un po’ di acqua, sistemiamo il cuscino e ci riaddormentiamo. Altre volte abbiamo dei risvegli parziali, dove cambiamo posizione e ci riaddormentiamo senza nemmeno rendercene conto. È del tutto naturale per tutti svegliarsi durante il sonno.
Se il tuo bambino è abituato ad essere allattato, cullato, preso in braccio o coccolato per addormentarsi la sera, questo aiuto diretto sarà quello che si aspetta ogni volta che si risveglia. E come ben sai, queste abitudini possono diventare stancanti, molto in fretta.
Ecco un esempio: all’ora della nanna fai addormentare il tuo bimbo mentre gli dai da mangiare in una sedia a dondolo. Una volta addormentato, lo metti nel suo lettino e esci in punta di piedi dalla camera. Il tuo piccolo si è addormentato tra le tue braccia, attaccato al seno, nella sua cameretta.
Qualche ora più tardi, si risveglia e realizza di essere nel suo lettino, che è un posto diverso da quello dove si è addormentato. Non ti vede, altra grande differenza e non ha la più pallida idea di come riaddormentarsi senza il tuo seno. Quindi inizia a piangere e a chiamarti. Se aiuti il tuo bambino ad addormentarsi, questo diventa l’unico modo che lui conosce per addormentarsi.
Ricordati sempre che non stai facendo niente di sbagliato! Molti di noi genitori abbiamo aiutato i nostri bambini ad addormentarsi. È del tutto naturale, soprattutto nei primi mesi. Aiutare il tuo bambino ad addormentarsi non è un problema… finché non diventa un problema!
Diventa un problema quando il tuo bambino si risveglia ogni 2 ore per tutta la notte e ogni volta ha bisogno del tuo aiuto diretto per riaddormentarsi, rendendo le notti un vero incubo per tutti.
Un altro esempio: all’ora della nanna, dai il biberon al tuo piccolo, leggete una favola della buonanotte insieme, lo metti nel suo lettino da sveglio, gli dai un bacino, spegni le luci ed esci dalla stanza. Lui passa qualche minuto sveglio nel suo lettino a guardarsi intorno, finché le sue palpebre diventano improvvisamente pesanti e di addormenta.
Dopo due ore si risveglia e realizza che è sempre lì, nel suo lettino, nello stesso ambiente dove si è addormentato. Non è cambiato niente, in più sa esattamente cosa fare per addormentarsi da solo. L’ha fatto due ore prima quando l’hai messo a nanna.
Il modo in cui il tuo bambino si addormenta la sera è lo stesso di cui ha bisogno per riaddormentarsi la notte.
Se il tuo bambino si sveglia molte volte durante la notte e voi genitori siete entrambi esausti, la cosa migliore da fare è insegnargli ad addormentarsi da solo. Quando il tuo piccolo impara a fare questo, in automatico dormirà più a lungo e si sveglierà di notte solo se ha davvero fame.
Il concetto è semplice. Ma se non ci avevi mai pensato prima, è un nuovo mondo che si apre davanti ai tuoi occhi. E una volta implementato, è qualcosa che può davvero cambiarti la vita.
Quando posso cominciare lo sleep training?
Il sonno indipendente è possibile dai 5 mesi (20 settimane dalla data presunta del parto). Alcuni esperti addirittura pensano sia possibile già a 4 mesi. Il motivo per cui io personalmente preferisco aspettare è che il quarto mese rappresenta un momento di intenso sviluppo per i bambini (ecco perché la famosa regressione del quarto mese avviene proprio in quel periodo). L’andamento del sonno cambia a quest’età, quindi è meglio aspettare un pochino e assicurarsi che il piccolo abbia superato questa fase di sviluppo (e relativa regressione) prima di iniziare con lo sleep training.
Se il tuo bambino ha meno di 5 mesi, puoi comunque iniziare a introdurre le giuste basi per aiutarlo a dormire più serenamente. Proprio per questo ho creato il mini-corso Dormire Sereni che è adatto da 4 mesi e non va a fare alcuna modifica sulla modalità di addormentamento ma semplicemente ti aiuta a comprendere meglio le esigenze fisiologiche del tuo piccolo e come assecondarle per poter dormire tutti meglio.
Cosa bisogna fare prima di iniziare un metodo di sleep training
Prima di iniziare lo sleep training consiglio sempre di introdurre alcune sane abitudini legate al sonno. Lo sleep training diventa molto più semplice se il tuo bimbo è riposato e segue una routine della nanna regolare.
I bambini che riposano bene dormono meglio sia di giorno che di notte. Ed è stato dimostrato che l’introduzione di una routine della nanna costante aiuta i bambini ad addormentarsi con più facilità e a dormire più a lungo di notte.
Il mini-corso Dormire Sereni ti accompagna attraverso tutti i passi da seguire per aiutare il tuo piccolo a dormire bene la notte. Comprende facili consigli da seguire e puoi iniziare già da stasera.
Seguire questi semplici consigli per alcuni giorni con costanza, migliorerà il sonno del tuo bambino. Molti genitori mi dicono che hanno notato da subito una differenza nel sonno del loro bambino: meno risvegli notturni o pisolini più lunghi!
Per arrivare al traguardo di un bambino che dorme tutta la notte, tuttavia, occorre spesso fare di più.
Più precisamente, per fare in modo che il tuo bambino di 5 mesi o più si addormenti con facilità e dorma tutta la notte, è necessario che impari a dormire in maniera indipendente.
Facile a dirsi, vero? Lo metti nel lettino da sveglio e lasci che si addormenti da solo.
“Ma… e se piange?!”
Questa è la domanda che attraversa la mente di ogni mamma. Nessun genitore si approccia allo sleep training e pensa “ok, lasciamolo piangere fino allo sfinimento!”
Piuttosto, la maggior parte dei genitori (inclusa me) cerca di evitare il pianto o qualsiasi altra forma di stress che possa ricadere sul proprio bambino. La realtà è che la maggior parte dei bambini piange, protesta o oppone resistenza durante lo sleep training perché questo rappresenta un cambio nella loro routine e abitudine.
Quanto a lungo piange od oppone resistenza dipende da alcuni fattori, tra i quali la loro personalità, il metodo scelto per lo sleep training e la costanza dei genitori.
Spiegazione dei diversi metodi di sleep training
Cerchiamo di dare un po’ di contesto e capire perché lo sleep training funziona.
Una domanda che spesso i genitori si pongono è come fare addormentare il loro bimbo senza drammi e come farlo dormire nel suo lettino tutta notte.
Magari hai già provato a lasciare il tuo bimbo nel lettino sveglio e ha pianto, urlato e persino vomitato, quindi ti sei trovata costretta a prenderlo in braccio ancora e ad aiutarlo ad addormentarsi. È ovvio.
Ad ogni mamma piacerebbe avere un bambino che dorme tutta la notte, ma chi è davvero disposta a fargli piangere lacrime e lacrime per ottenere il risultato sperato?
Quello che ho imparato nei miei anni di lavoro a stretto contatto con le famiglie è che ci sono molti modi per insegnare ad un bambino a dormire bene.
- Alcuni bambini rispondono bene al metodo Ferber (quello del cosiddetto “pianto controllato”). Funziona bene per il loro carattere o per la situazione specifica in cui si trovano.
- Altri bambini hanno bisogno di un genitore che stia con loro nella stanza per essere tranquilli a sufficienza da addormentarsi con una modalità diversa da quella alla quale sono abituati.
- Ci sono poi dei bimbi che hanno bisogno di molta calma e pazienza per affrontare uno sleep training e hanno bisogno di molto contatto fisico per imparare ad addormentarsi in un modo diverso.
Ecco un segreto che ho imparato grazie alle mie esperienze:
lo sleep training funziona al meglio quando è pensato in base all’età del bambino e al suo carattere.
Eccone un altro:
se i genitori si impegnano e hanno costanza, i bambini si adattano e imparano a dormire alla grande più velocemente.
Ecco una guida che ti spiega alcuni metodi di sleep training tra i più popolari ed efficaci. Ti aiuta anche a scegliere il più adatto per il tuo bambino.

Metodo Ferber o “Pianto Controllato”
Questo metodo è popolare, efficace e anche molto controverso. Il libro che ne parla è stato scritto dallo stesso Dr. Richard Ferber e spiega come lasciar piangere un bambino per brevi periodi di tempo lo aiuta ad imparare ad addormentarsi in autonomia.
Con il metodo Ferber di solito si abbandonano tutti in una volta gli “aiuti” usati fino ad ora col bambino. Se il bimbo era abituato a poppare fino a quando si addormentava oppure ad essere cullato e coccolato con il ciuccio, con il metodo Ferber si abbandonano tutte queste abitudini già dalla prima notte.
Dopo aver concluso il rituale della buonanotte, metti il bambino nella sua culla o nel suo lettino da sveglio, gli dai un bacio e te ne vai.
I genitori possono rientrare velocemente nella cameretta ogni tot minuti per controllare il bambino. Prenderlo in braccio o aiutarlo a riaddormentarsi non è consentito.
Come puoi ben immaginare, questo metodo di solito prevede di fare piangere un po’ il bambino. È normale che lui pianga, è il suo modo di protestare contro il cambio che sta subendo in termini di abitudini legate al sonno. Non capisce questa nuova routine e NON è contento di non ricevere l’aiuto al quale è abituato per addormentarsi.
Questo metodo è considerato “controverso” perché alcuni genitori non credono che lasciare il bambino a piangere gli insegni ad addormentarsi in maniera indipendente. Altri genitori d’altro canto trovano questo metodo eccezionale in quanto nel giro di pochi giorni il bambino comincia a dormire tutta la notte e nel lungo termine piange meno di quello che faceva prima.
La mia esperienza mi insegna che il metodo Ferber o del “pianto controllato” ha un’altissima efficacia. Soprattutto se usato con bambini energetici, o dal carattere molto determinato.
E tu? Ti viene l’ansia o ti preoccupi al solo pensiero di sentire il tuo bambino piangere durante lo sleep training?
O sei preoccupata che lo sleep training possa essere in qualche modo pericoloso per il tuo piccolo?
Ecco alcuni studi e ricerche che hanno esplorato questo argomento, arrivando alla conclusione che lo sleep training NON È PERICOLOSO per i bambini sia nel lungo termine che nell’immediato.
Studio uno, Studio due, Studio tre.
Metodo della sedia
L’utilizzo del “metodo della sedia” prevede che i genitori si “accampino” in camera del bambino. Anziché uscire dalla cameretta, la mamma (o il papà) si siedono su una sedia, in silenzio mentre il loro piccolo impara un nuovo modo per addormentarsi.
Se eseguito nel metodo corretto, è essenzialmente un metodo che non prevede contatto fisico. Ai genitori è richiesto di stare seduti, in silenzio e NON prendere il braccio il bambino o aiutarlo ad addormentarsi. Canticchiare o sussurrare va bene durante i primi giorni.
Imperativo per garantire il successo di questo metodo è spostare la sedia lontana dalla cullo o dal lettino. Ogni notte la sedia si allontana dal lettino e si avvicina qualche centimetro in più alla porta. Una volta arrivata lì, il metodo prevede che si passi qualche giorno sgattaiolando fuori dalla camera del bambino per permettergli di imparare ad addormentarsi senza la presenza della mamma. È un metodo solitamente molto amato dai genitori perché permette loro di stare nella stanza con il loro bambino durante lo sleep training. È anche vero però che non tutti i genitori si sentono a proprio agio dovendo ascoltare il loro bambino piangere senza poter fare niente per calmarlo.
Io personalmente trovo che questo sia un metodo particolarmente adatto a quei bambini che soffrono di ansia di separazione o che sono iper affettuosi.
Per alcuni bambini possono essere necessarie alcune notti di “riscaldamento” utilizzando un po’ di contatto fisico, prima di iniziare il metodo della sedia. Capire come procedere in base alla propria situazione specifica è proprio quello che aiuto a fare con il programma di sleep training Super Nanne in 21 Giorni.
Metodo del Pick up / put down
Il metodo del pick up / put down (dall’inglese “prendi su / metti giù”) prevede molto contatto fisico. Se pensate alla traduzione letterale, lo si capisce molto bene. Si prende il braccio il bambino (pick up) quando piange e lo si rimette nel lettino (put down) quando si è calmato.
Sembra estremamente facile, ma in realtà sono i dettagli che fanno la differenza con questo metodo.
Nel corso di 1-2 settimane, si diminuisce gradualmente il prendere in braccio (pick up) così da insegnare al bambino ad addormentarsi da solo nel lettino.
Ritengo che questo metodo NON si adatti bene ai bambini un po’ più grandicelli (12 mesi o +) o a quelli molto energici. Troppo contatto fisico tende ad eccitarli, anziché calmarli, e spesso lo scambiano per un gioco. Oppure diventano molto frustrati per non essere aiutati e supportati nell’addormentamento come al solito.
Il metodo pick up / put down è ottimo per bambini sotto i 9 mesi e per quei bambini particolarmente sensibili e affettuosi.
Metodo graduale
Con lo sleep training delicato, si procede con molta calma e si tolgono gli eventuali “aiuti” uno alla volta.
Mettiamo il caso che di solito tu culli il tuo bambino in braccio mentre gli dai da mangiare. All’inizio puoi provare a togliere la poppata ma continuare a cullarlo. Una volta che il bambino si è abituato a questo primo cambio, smetti di cullarlo e lo tieni semplicemente in braccio fino a farlo addormentare. Il prossimo passo potrebbe essere aiutarlo ad addormentarsi nella culla o lettino, anziché tra le tue braccia. In questo passaggio è necessario mantenere il contatto fisico nella culla per i primi giorni.
L’idea alla base di questo metodo è cambiare le abitudini del bambino una alla volta, con calma, in modo da limitare al massimo le lacrime. Questo metodo è perfetto per bambini che si dimostrano restii ai cambi e che non si adattano facilmente a nuove situazioni.
Il metodo graduale che ho creato per il mio programma di sleep training si chiama “Un sonno alla volta” ed è un metodo originale, che non troverai da nessun’altra parte. Si chiama così perché i vari cambiamenti si attuano un po’ per volta. Ricorda che per i bambini è assolutamente normale lamentarsi, piagnucolare o avere un rifiuto mentre cambiamo le loro abitudini legate al sonno. Ma con questo metodo riesco ad aiutare i genitori a procedere senza fretta, così da dare tempo al bambino per adattarsi al meglio.
Molti genitori adorano l’idea dello sleep training delicato. Riuscire a far dormire il bambino tutta la notte senza pianti? Subito! Ma non è per i deboli di cuore, ve lo assicuro. Dedizione e pazienza sono la chiave per permettere al metodo di funzionare.
Lo sleep training delicato richiede diverse settimane per ottenere dei miglioramenti. Per molti genitori, questo lasso di tempo è troppo lungo.
Se senti che non ce la fai più e hai bisogno che il tuo bambino inizi a dormire meglio da subito, rifletti sul fatto che forse un metodo delicato non è la tua opzione migliore. E va bene così, mamma! Siamo tutte diverse e con situazioni differenti alle spalle.
Ecco perché offro un ampio ventaglio di scelta quando si tratta di sleep training. I genitori fanno meno fatica ad essere costanti se scelgono un metodo adatto alle loro esigenze e al loro bambino.
Per riassumere...
Per riassumere, lo sleep training è il processo per insegnare al tuo piccolo ad essere indipendente nell’addormentarsi e nel dormire. Una volta che il bambino impara ad addormentarsi da solo e a riaddormentarsi quando ha dei risvegli, entrerai nel club di chi dorme tutta la notte! E la mia esperienza mi insegna che l’essere genitore diventa più ”facile” quando la famiglia nella sua interezza riesce a riposare bene!
Il metodo Ferber funziona alla grande per molti bambini (piccoli e più grandicelli) ma non per tutti. Alcuni bambini reagiscono meglio se i genitori sono vicino a loro, come prevedono i metodi della sedia e del pick up/put down.
Non esiste un metodo migliore degli altri. Anzi, lo sleep training migliore dipende dall’età e dal carattere del bambino e dallo stile dei genitori.
Sarei felice di aiutarti nella scelta e se vuoi maggiori informazioni sul programma di sleep training Super Nanne in 21 Giorni puoi cliccare qui.
Se hai altre domande, non esitare a postarle nei commenti qui sotto.